Sì a tagli shock delle tasse senza toccare l’Iva

L’intervista del nostro Presidente Confederale Carlo Sangalli concessa a Marzio Bartoloni per Il Sole 24 ORE.

«Il cedimento della fiducia di famiglie e imprese è ormai un dato di fatto e gli effetti su investimenti consumi potrebbero avvertirsi di più nei prossimi mesi. E gli ultimi dati Istat confermano queste preoccupazioni». Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli guarda con timore al futuro della nostra economia.

La situazione è allarmante?
La temuta frenata dei consumi, il fragile profilo dell’occupazione e la pericolosa crescita del rapporto debito-PIL, assieme alle prospettive di un ulteriore rallentamento dell’economia, pongono sicuramente una difficile sfida per la finanza pubblica. Tutto ciò conferma, purtroppo, la previsione di un difficilissimo e preoccupante inizio del 2019.

La Lega propone una shock fiscale con la flat tax per le famiglie. Può dare la scossa giusta?
Qualsiasi proposta che va nella direzione di ridurre le tasse su famiglie e imprese ci vede naturalmente favorevoli, una volta verificata la copertura e la compatibilità con i conti pubblici. E per tornare a crescere la priorità assoluta è evitare l’aumento dell’Iva. Una “mina” che va definitivamente scongiurata perché l’attivazione delle clausole per il 2020 e 2021 si tradurrebbe in oltre 50 miliardi di euro di maggior prelievo fiscale con un pesantissimo contraccolpo sulla domanda interna che metterebbe in ginocchio molte attività.

Sempre sul Sole24ore il premier Conte parla della necessità di uno shock anche sugli investimenti. Da cosa si deve partire?
Il nostro è un Paese fragile che fatica più di tutti ad agganciare i segnali di ripartenza quando ci sono ed è sempre il primo a “cadere” nella recessione quando l’economia rallenta. Questo perché soffriamo di due malattie croniche: una debole domanda interna e pochi investimenti infrastrutturali. Il presidente Conte ha detto che si sta costruendo un’autostrada per la crescita a tre corsie: investimenti, innovazione e semplificazione. Benissimo. Ma è un’autostrada che non solo va al più presto inaugurata; ma soprattutto percorsa a gran velocità.

E sulla Tav cosa vi aspettate?
Confcommercio è parte di quella “nazionale del Pil” che ha già detto il suo convinto sì all’opera. Oggi le nostre carenze infrastrutturali ci fanno perdere 34 miliardi all’anno. E producono danni in particolare nei settori del commercio e del turismo. Per questo siamo favorevoli, in ogni area del Paese, a tutte le opere, a tutte le infrastrutture necessarie come la Tav.

Il governo ha appena tagliato le tariffe Inail, è sufficiente?
Era una nostra richiesta finalmente diventata realtà. La nuova tariffa comporta per il terziario una riduzione del tasso medio che sfiora il 50%, con un risparmio di oltre 500 milioni annui. È un risultato molto importante. Ma la riduzione strutturale del costo del lavoro rimane una priorità insieme alla necessità di non gravare nuovamente il lavoro con vincoli come accaduto ai contratti a tempo determinato nel decreto dignità.